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Il mercato dei medicinali omeopatici continua a crescere in maniera costante. Il valore di + 6% nei volumi di vendita rilevato nel 2009 sembra confermato anche per l’anno 2010.

La Regione leader nelle vendite di medicinali omeopatici è la Lombardia, dove hanno sede la maggior parte delle aziende del settore. Restano fanalino di coda le Regioni del Sud Italia, nonostante alcune aziende produttrici  abbiano sede proprio nelle regioni meridionali.

Certamente il Mercato degli Omeopatici ha enormi potenzialità di crescita e di diffusione ma, allo stato attuale delle cose, in Italia la regolamentazione non è ancora in grado di assicurare alle aziende produttrici un trattamento pari a quello riservato ai produttori di medicinali allopatici.

 I medicinali omeopatici in vendita in Italia sono ancora quelli notificati al Ministero della Salute nel 1995. Questa anomalia è dovuta in primo luogoalle difficoltà di recepimento della direttiva comunitaria del 1993, avvenuta nel 2006, dopo due decreti legislativi del 1995, con l’introduzione del nuovo codice dei farmaci per uso umano. In seguito, nelle lentezze nell’applicazione del Dlgs. 219/2006.

L’autorizzazione transitoria, allo stato attuale, scadrà per tutti gli omeopatici alla fine del 2015, data entro la quale tali farmaci dovranno essere autorizzati da AIFA, previa presentazione di una domanda corredata da specifiche informazioni da parte delle aziende.

 Non ci sono ancora modelli definitivi per la presentazione delle domande di autorizzazione. AIFA ed Omeoimprese dopo un prima bozza prodotta nel 2008, hanno ricominciato a dialogare per produrre la modulistica definitiva necessaria per onorare la scadenza del 2015.

Omeoimprese tende a precisare che la registrazione dei farmaci oggi solo notificati è solo uno degli aspetti rilevanti. Preoccupano infatti alcune regolamentazioni previste per il settore farmaceutico allopatico che rappresentano per i medicinali omeopatici un aggravio burocratico e di costi senza alcun apprezzabile beneficio in termini di sicurezza e qualità dei prodotti.

Altri punti che preoccupano la associazione che racchiude le imprese omeopatiche sono a tutt’oggi l’impossibilità di dare indicazioni terapeutiche, di poter allegare il foglio illustrativo alle confezioni di medicinali e di poterli pubblicizzare.

Un altro punto di fondamentale importanza è la presenza di esperti di omeopatia nelle commissioni che analizzano i dossier di medicinali omeopatici. Per le caratteristiche specifiche dei medicinali omeopatici occorre che nelle commissioni che analizzano i dossier di medicinali omeopatici siano presenti anche esperti dell’industria del farmaco omeopatico e antroposofico che abbiano una preparazione specifica in materia.

Omeoimprese si augura che alla ripresa del tavolo di lavoro con AIFA possano essere risolte le questioni in sospeso, nell’interesse delle aziende e soprattutto della sicurezza dei consumatori.


 


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